L’ultima coincidenza che ricordo si svolge alle elementari. La maestra si lamenta perché dice che io e il mio compagno e compaesano dobbiamo finirla di fare i compiti insieme. Mentre lo fa punta il dito sullo stesso identico errore di calcolo, con medesimo risultato, in un’operazione di matematica nei due quaderni. Ma noi quella volta non ci eravamo trovati (molte altre invece sì).
In vacanza però quest’anno c’è stata una “vera” coincidenza o – meglio – l’ho evitata per poco.
Arrivo ad Atene dopo un viaggio a dir poco travagliato, durante il quale ho rischiato di perdere la coincidenza e solo per puro caso ho trovato la valigia blu che avevo imbarcato.
Alla sera, nella topaia in albergo, inizio a leggere “La vita, L’Universo e tutto quanto” di Douglas Adams. E trovo:
Inciampò ancora una volta e fu sbalzato in avanti di parecchio, dato che correva molto forte. Ma proprio nel momento in cui, dopo il volo, stava per colpire il terreno malamente, vide davanti a sé una valigia
blu scuro che era sicuro di avere perduto al ritiro bagagli dell’aeroporto di Atene circa dieci anni prima.